Agenti di prossimità cercansi. Partiranno nei prossimi giorni una serie di incontri partecipativi con la popolazione nei Comuni di Pievepelago, Riolunato, Fiumalbo, Fanano, Sestola e Montecreto.
Il progetto, promosso dall’Azienda USL di Modena, in particolare il Distretto sanitario di Pavullo, l’Unione dei Comuni del Frignano e il CSV Terre Estensi Odv Modena e Ferrara, prevede due primi momenti di incontro per illustrare il progetto alla cittadinanza: il primo mercoledì 22 maggio a Riolunato, dalle 18.30 alle 20, presso la Sala Polivalente del ‘Centro Sociale Maggiociondolo’ in Via Castello 14/B per il comprensorio di Pievepelago–Riolunato-Fiumalbo; il secondo appuntamento in programma il 29 maggio a Fanano, dalle 18.30 alle 20, presso il ‘Centro Bortolotti’ in via Torre 1 per il comprensorio di Fanano-Sestola-Montecreto.
L’obiettivo del progetto è cercare gli ‘agenti di prossimità’, cittadini già attivi o che vorrebbero attivarsi nella comunità di appartenenza, che già rappresentano un punto di riferimento, e che hanno voglia in maniera del tutto volontaria di mettersi a disposizione per approfondire e individuare i bisogni socio-sanitari del territorio e contribuire alla mappatura delle risorse esistenti per il benessere della comunità. Si tratta, in particolare, di cittadini che conoscono bene il territorio e le persone che lo abitano, quindi in grado di comprendere e raccogliere le richieste di bisogni e migliorie dei vari servizi.
Una volta individuati gli ‘agenti di prossimità’ nel corso degli incontri partecipativi condotti da facilitatori esperti, il percorso proseguirà con un’adeguata formazione per valorizzare ulteriormente le loro competenze per dotarli degli strumenti giusti per svolgere l’attività. Saranno loro, una volta diventati operativi, a fungere da ‘ponte’ tra comunità e rete sociale con l’aiuto e il supporto di figure di coordinamento, individuate a loro volta da un apposito bando dell’Unione dei Comuni del Frignano nell’ambito del progetto ‘Il Frignano in rete: il benessere della comunità’ finanziato dalla Fondazione di Modena.