Si è riunito mercoledì 22 maggio nella sede della Provincia di Modena il Tavolo di coordinamento sulla disabilità, che ha siglato un Accordo sperimentale di “ascolto, supporto e sostegno a favore delle persone con disabilità”, propedeutico alla futura adozione di un Protocollo Interistituzionale.

Il Tavolo, che si riunirà con cadenza semestrale, ha visto la partecipazione degli amministratori degli Enti locali della provincia, dei rappresentanti delle Istituzioni, dei settori di Istruzione, Sanità e Lavoro, nonché del mondo del Volontariato.

I firmatari dell’Accordo sono la Prefettura di Modena, la Provincia di Modena, l’Arcidiocesi di Modena-Nonantola e il Centro di Servizio per il Volontariato di Modena.

Tra gli obiettivi che si prefigge il Tavolo, poi contenuti all’interno dell’Accordo, figura quello di censire le esperienze presenti sul territorio rispetto alle diverse tipologie di disabilità, fungere da osservatorio per la raccolta delle istanze territoriali, individuare le criticità ed i benefici che le persone con disabilità e le loro famiglie incontrano in ambito sanitario, scolastico, nelle attività del tempo libero e del lavoro, sperimentare progetti utili a migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità, sostenere e valorizzare analoghe iniziative già avviate da terzi, laddove ritenute valide e meritorie, condividere azioni e proposte volte ad uniformare la realtà territoriale ed i servizi offerti alle persone con disabilità.

Nel corso dell’incontro del Tavolo si è sottolineato come «in Italia, secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità, il numero di persone disabili risulta ammontare a 3,1 milioni, corrispondenti al 5,2 percento della popolazione.

Tra queste il 29 percento delle persone con disabilità vive sola, il 27,4 percento con il coniuge, il 16,2 percento con il coniuge e i figli e dunque è altissima la rilevanza che il tema della disabilità riveste all’interno del tessuto sociale nella sua interezza, non solo dal punto di vista umano, ma anche strategico, investendo ambiti come la scuola, la sanità, il tempo libero e il mondo del lavoro».

Tra i compiti riconosciuti dai firmatari, la Prefettura di Modena svolgerà funzioni di indirizzo e coordinamento generale, convocando con la Provincia le periodiche riunioni del Tavolo, mentre la Provincia di Modena raccoglierà le istanze degli Enti locali favorendone la partecipazione e impegnandosi ad essere portavoce dei suoi attori nelle varie sedi istituzionali.

L’Arcidiocesi di Modena-Nonantola porterà al Tavolo il contributo e le esperienze provenienti dalle parrocchie di Modena e Carpi e dalle tante associazioni, gruppi, centri che operano nell’ambito della disabilità. I risultati e le proposte del Tavolo verranno poi diffusi e messi in rete attraverso il Servizio interdiocesano per le persone con differenti abilità.

Infine, il Centro di Servizi per il Volontariato di Modena coinvolgerà le associazioni di volontariato e di promozione sociale della provincia di Modena che si occupano di disabilità, in particolare quelle maggiormente rappresentative di secondo livello o promosse da reti associative, segnalerà agli Enti del tavolo aderenti al Protocollo le buone prassi che possono essere da stimolo per progettualità innovative nei diversi territori della provincia di Modena e offrirà servizi di comunicazione, promozione, consulenza su diverse tematiche, formazione sulla base di richieste delle associazioni.

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