Istituita dall’ONU nel 2018 con l’obiettivo di sensibilizzare sui benefici fisici e sociali derivanti dall’uso delle due ruote, il 3 giugno ricorre la Giornata mondiale della bicicletta. Proprio in occasione di questo anniversario, l’ufficio studi Lapam Confartigianato ha svolto un’analisi sulla filiera della bicicletta nel territorio di Reggio Emilia e provincia. Stando agli ultimi dati disponibili aggiornati al 31 dicembre 2023, vi sono 42 imprese attive nel territorio, sostanzialmente in linea con il dato relativo al 31 dicembre 2022 quando si contavano 43 attività. L’85,7% delle attività reggiane sono concentrate nella riparazione di biciclette, articoli sportivi e attrezzature da campeggio. Il valore particolarmente elevato di Reggio Emilia (oltre 4 imprese su 5 operano nella riparazione bici) posiziona la provincia al terzo posto in Italia dopo Rieti e Lodi. Le imprese artigiane della filiera, che sono precisamente 32, rappresentano il 76,2% del totale delle attività del settore, un’incidenza superiore alla media nazionale (pari al 58,5%) e che fanno di Reggio Emilia la 15esima provincia sul suolo nazionale per incidenza dell’artigianato nel settore. L’ufficio studi dell’associazione ha analizzato anche la lunghezza delle piste ciclabili nel comune. Gli ultimi dati disponibili aggiornati al 2022, evidenziano che a Reggio Emilia vi sono 266,8 km di piste ciclabili, posizionandola al terzo posto in Italia. In cinque anni nel territorio si sono realizzati 26,3 km di piste ciclabili in più.

«La passione per la bicicletta – dichiara Daniele Casolari, responsabile sindacale e delle categorie Lapam Confartigianato – ben si sposa con le numerose possibilità che il nostro territorio offre in termini di turismo slow e sostenibile. Come dimostrano i dati elaborati dall’ufficio studi, il territorio di Reggio Emilia si sta arricchendo di piste ciclabili nella città e nei centri abitati: è importante realizzarle in sicurezza per fare in modo che i ciclisti possano utilizzare un mezzo sostenibile senza rischi per la propria incolumità. Promuovendo una mobilità green e l’impiego della bicicletta si contribuirebbe a ridurre l’impatto ambientale e, soprattutto, a diminuire un traffico che nella rete viaria di Reggio Emilia rappresenta una criticità. Sarebbe importante dare spinta al settore della Bike Economy per fare la differenza sul fronte della mobilità sostenibile e generare nuove opportunità per le tante filiere imprenditoriali connesse e per il territorio, sostenendo progetti innovativi a vari livelli. La provincia è una delle più importanti per imprese che operano nel settore della meccanica che operano nel territorio, si garantisce un’assistenza di qualità nella riparazione delle biciclette a tutti coloro che vogliono approfittare di tutte le opportunità che offrono le due ruote».

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