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Nella mattinata di lunedì, la Polizia di Stato di Bologna ha arrestato un tunisino in flagranza di reato poiché resosi responsabile del reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, in concorso con due soggetti rimasti ignoti, e aggravato dall’aver commesso il fatto vicino ad un istituto di istruzione e, in aggiunta, per il reato di resistenza a Pubblico Ufficiale.

Nello specifico, gli operatori del Commissariato Bolognina Pontevecchio, si portavano in borghese nei pressi del “Giardino Vittime della miniera di Marcinelle”, in quanto era stata segnalata la presenza di alcuni soggetti sospetti intenti a confezionare dosi di sostanza stupefacente. Effettivamente gli agenti riscontravano la presenza di tre uomini intenti a maneggiare della sostanza stupefacente, motivo per cui gli operatori decidevano di intervenire immediatamente avvicinandosi ai tre spacciatori, i quali, alla vista dei poliziotti cercavano di darsi alla fuga.

Uno degli agenti intervenuti, con fare fulmineo riusciva a bloccare uno dei tre, un tunisino 20enne, il quale tentava di opporre resistenza provando a colpire l’agente con delle testate, fortunatamente senza riuscirci, mentre riusciva a colpirlo con calci e pugni rendendo necessario l’utilizzo delle manette in dotazione; gli altri due soggetti riuscivano, invece, a scappare, raccogliendo anche diversi contenitori da terra probabilmente contenenti sostanza stupefacente.

Il tunisino, sottoposto a perquisizione, veniva trovato in possesso di 35 involucri contenenti circa 1 grammo di hashish e 20 grammi di cocaina, oltre ad un bilancino di precisione. Da successivi accertamenti risultava che il giovane tunisino, regolare sul Territorio Nazionale ma senza fissa dimora, fosse gravato da diversi precedenti penali e di polizia per diversi furti, porto abusivo di armi e invasioni di terreni ed edifici.

Il ragazzo veniva dunque tratto in arresto ma condotto in ospedale, in via preliminare, per effettuare degli accertamenti resisi necessari perché lo stesso riferiva di accusare un malore riconducibile alla possibilità di aver ingerito alcuni involucri di sostanza stupefacente. All’esito degli accertamenti, risultati negativi, lo stesso veniva tradotto presso la locale Casa Circondariale.

 

 

 

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