I bambini di Chernobyl a Maranello. Nella mattinata del 15 luglio un gruppo di bambini bielorussi è stato accolto in municipio dal sindaco Luigi Zironi e dall’assessore al welfare Davide Nostrini, nell’ambito del progetto “Accoglienza Solidarietà Pace” promosso dall’Associazione Chernobyl di Maranello, Fiorano, Formigine.

La visita, che ha visto anche la partecipazione di Paolo Fontana, presidente dell’associazione, e di alcune famiglie del territorio che in queste settimane stanno ospitando i bambini, è stata l’occasione per i saluti tra la delegazione e i rappresentanti del Comune di Maranello, con foto di rito a bordo della Ferrari 575 Maranello nell’atrio del municipio e un momento di confronto nella sala consiliare. A Maranello i piccoli bielorussi hanno inoltre visitato una carrozzeria specializzata in restauri d’auto e sono stati ospiti a pranzo presso la sede del Gruppo Alpini a Gorzano, dove sono stati salutati anche dal vicesindaco Chiara Ferrari. Una giornata intensa e ricca di emozioni per i quindici bambini e i loro accompagnatori, che dallo scorso 28 giugno per un  mese sono ospiti di un gruppo di famiglie del territorio coordinate dall’Associazione Chernobyl.
Prosegue così, nelle modalità consentite dalle condizioni attuali, il progetto di accoglienza che ha
permesso in questi ultimi anni a quasi 500 bambini bielorussi di poter usufruire di periodi di vacanze terapeutiche dove si alternano il percorso sanitario a momenti di attività ludiche e di vacanze, con l’obiettivo di garantire il diritto alla salute a bambini che vivono in territori ancora contaminati dopo l’incidente nucleare del 1986 e quindi in condizioni di rischio sanitario.
Il progetto di accoglienza, che ha coinvolto in questi anni 250 famiglie del territorio e si può realizzare anche grazie ad un contributo significativo della Fondazione di Modena, quest’anno presenta una novità rilevante perché durante il mese di accoglienza il gruppo di bambini bielorussi verrà integrato con alcuni bambini ucraini delle famiglie arrivate dopo lo scoppio della guerra che sono state seguite e supportate dall’Associazione Chernobyl. Un modo per creare un ponte di amicizia, conoscenza e tolleranza fra bambini di due Paesi che si trovano su fronti opposti, anche se la Bielorussia non è direttamente coinvolta nel conflitto, nella costruzione di un possibile percorso di pace.

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