Nel pomeriggio del 1 agosto, il personale della 4° Sezione “Crimine Diffuso della Squadra Mobile” ha effettuato un proficuo servizio di polizia giudiziaria finalizzato al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti nella zona San Donato, riuscendo ad arrestare ben 4 uomini, due coppie di fratelli marocchini, noti pusher del quartiere San Donato.

Nello specifico, gli Agenti di Polizia in osservazione, notavano tale S.Z., marocchino del ‘92 (in passato tratto in arresto in flagranza di reato per detenzione di sostanza stupefacente a fini di spaccio), transitare nel giardino di via San Donato; pertanto, gli operatori in borghese, consapevoli delle attività in cui lo stesso è immischiato, decidevano di non perderlo di vista fino ad arrivare in un giardino sito tra le Vie Reiter, San Donato e Via del Lavoro.

Poco dopo, gli Agenti avvistavano al civ 33 di Via San Donato, tale M.B., marocchino del ‘77 (anche questo gravato da diverse condanne per spaccio e sottoposto all’affidamento in prova ai servizi sociali dalla data di marzo 2024) che si affacciava da una finestra sita al primo piano e richiamava l’attenzione di due ragazzi italiani tossicodipendenti presenti in strada, indicandogli di avvicinarsi; gli Agenti vedevano chiaramente un altro uomo marocchino presente in strada, tale J.B., marocchino classe 86 e fratello di M.B. (precedenti per spaccio e irregolare sul territorio nazionale), che consegnava delle dosi ai due ragazzi italiani per poi entrare all’interno di un bar.

Mentre alcuni Agenti procedevano a controllare gli acquirenti italiani, gli altri poliziotti continuavano a seguire J.B., che aveva appena fatto la cessione; quest’ultimo si portava rapidamente sotto la finestra del fratello complice, il quale gli lanciava un pacchetto, che il primo occultava all’interno dei pantaloni per poi dirigersi a passo svelto presso il giardino, per avvertire il pluripregiudicato S.Z. che ivi bazzicava.

A questo punto gli Agenti, consci del fatto che i rei si fossero accorti della loro presenza e avessero già comunicato tramite le “vedette” della zona la presenza della Polizia, decidevano di intervenire.

Subito S.Z. lanciava a terra un involucro di sostanza stupefacente per provare a disfarsene e, una volta raggiunto, opponeva strenua resistenza agli stessi, sferrando più colpi all’addome di un operatore mentre J.B. veniva fermato con meno difficoltà.

I due, J.B. e S.Z., venivano fermati e condotti in Questura. I due venivano perquisiti e trovati in possesso di sostanza stupefacente del tipo cocaina, suddivisa in dosi, diversi telefoni cellulari e denaro contante pari a circa 1000 euro.

A seguito di ulteriori accertamenti sul posto, gli Agenti di Polizia risalivano ad un quarto complice, fratello di S.Z., dimorante, insieme ad esso nell’appartamento di via Reiter.

Gli operatori accedevano quindi all’appartamento in questione, e beccavano il marocchino, tale K.Z. classe 80 (precedenti per furto e irregolare sul t.n.) che tentava di darsi alla fuga, con al seguito uno zaino contenente sostanza stupefacente, più di 3000 euro in contanti e materiale per il confezionamento.

Estendendo la perquisizione nell’appartamento, si rinveniva, inoltre, ulteriore sostanza stupefacente, anch’essa suddivisa in dosi, un bilancino di precisione e ulteriore materiale per il confezionamento.

Complessivamente gli Agenti hanno sequestrato 65 grammi di cocaina, del denaro contante pari a circa 4000 euro, nonché il materiale di confezionamento.

 

Al termine degli atti gli Agenti procedevano all’arresto dei 4 uomini marocchini per il reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

A seguito della direttissima:

–          Per M.B. è stata disposta la custodia in carcere;

–          Per il fratello J.B. è stato disposto il divieto di dimora;

–          Per S.Z. sono scattati gli arresti domiciliari;

–          Per il fratello K.Z. è stato disposto il divieto di dimora.

Di rilievo, dunque, l’attività degli Agenti della Polizia di Stato che hanno arrestato 4 uomini con un ruolo preminente nell’ambito dell’attività di spaccio della zona San Donato, nonostante il sistema congegnato di complici e vedette, gestito e creato dagli stessi arrestati.

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