“Ci siamo riusciti! Anche Max Mara Fashion Group è diventata fur-free; un risultato che abbiamo raggiunto nonostante la totale indifferenza dell’azienda alle nostre richieste di incontro e che è stata proprio la causa della campagna globale di pressione #FurFreeMaxMara organizzata con la Fur Free Alliance e che ha visto LAV e Humane Society International protagonisti di un clamoroso blitz in mongolfiera presso la sede centrale del Gruppo a Reggio Emilia lo scorso febbraio”, dichiara Simone Pavesi, responsabile LAV Area Moda Animal Free.

Dopo aver ricevuto centinaia di migliaia di e-mail, migliaia di telefonate, innumerevoli post sui social media e persino aver visto una mongolfiera sorvolare la sua sede in Italia, Max Mara Fashion Group ha annunciato ufficialmente la decisione di dismettere le produzioni in pelliccia animale.

In una nota interna allo staff – fa sapere LAV – Max Mara ha dichiarato: “L’azienda non vende, online né in nessuno dei suoi punti vendita fisici, alcun prodotto realizzato con pelliccia, né vi è l’intenzione di introdurre alcun prodotto realizzato con pelliccia nelle prossime collezioni dei marchi di Max Mara Fashion Group”.

Ciò è stato confermato da un dirigente di Max Mara, che ha aggiunto: “Max Mara, inclusa MMFG e tutte le filiali, ha adottato una fur-free policy e non ha intenzione di introdurre la pelliccia in nessuna delle prossime collezioni per nessuno dei marchi MMFG”.

Questo annuncio arriva dopo numerosi tentativi di dialogo rimasti inascoltati e che hanno così indotto la Fur Free Alliance (FFA), una coalizione di oltre 50 organizzazioni per la protezione degli animali provenienti da oltre 35 paesi, a lanciare una campagna globale durante le settimane della moda dello scorso febbraio a New York, Londra, Milano e Parigi, sollecitando il gigante della moda italiana ad abbandonare per sempre le pellicce animali: più di 270.000 e-mail, 5.000 telefonate e innumerevoli post sui social media che hanno trasmesso un messaggio chiaro chiedendo a Max Mara di abbandonare le pellicce, nonché un blitz in mongolfiera di LAV e HSI sul quartier generale di Reggio Emilia. Attivisti di tutto il mondo si sono riuniti per chiedere a Max Mara di fare la cosa giusta, e alla fine l’azienda non ha più potuto restare indifferente.

Max Mara Fashion Group ha oltre 2.500 negozi in 105 paesi e in precedenza, tra gli articoli in pelliccia, vendeva guanti di visone, polsini di pelliccia di volpe e un portachiavi con cane procione.

Il Gruppo ora si unisce alle principali case di moda globali che hanno già abbandonato la pelliccia, tra cui Dolce & Gabbana, Saint Laurent, Valentino, Prada, Gucci, Versace, Alexander McQueen, Balenciaga e Armani.

Joh Vinding, presidente della Fur Free Alliance, ha dichiarato: “La Fur Free Alliance plaude Max Mara per aver deciso di eliminare le pellicce. Max Mara è stato uno degli ultimi marchi di moda globali a vendere ancora pellicce; quindi, siamo lieti che ora si siano uniti a un elenco crescente di marchi “fur-free” che non vogliono avere nulla a che fare con la crudeltà sugli animali associata al commercio di pellicce”.

Nel settembre 2018, la Fur Free Alliance ha chiesto ai sostenitori di contattare Prada esortandoli a rinunciare alle pellicce, e il marchio di lusso italiano ha ascoltato l’appello decidendo di abbandonare le pellicce l’anno successivo. La Fur Free Alliance ha collaborato anche con Gucci, Armani, Hugo Boss e molti altri per annunciare politiche anti-pelliccia. Oggi, oltre 1500 marchi e rivenditori si sono impegnati a eliminare le pellicce aderendo al Fur Free Retailer Program.

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