Si chiamano ‘preliste’, sono partite il 1° luglio scorso e nei piani della Regione devono essere il rimedio contro il gravissimo problema di chi non riesce più a prenotare una prestazione sanitaria.

Da troppo tempo tiene banco il blocco delle prenotazioni ma era impossibile fotografare con precisione quante persone non potessero curarsi o rivolgersi ad uno specialista a causa delle liste bloccate.

Ora c’è questa pesatura e i numeri sono notevoli: in un solo mese a Reggio Emilia e provincia sono stati 11.258 i reggiani inseriti nelle preliste d’attesa per avere una prima visita specialistica. Una media di 363 cittadini al giorno. Il 52% dei richiedenti ha già ottenuto l’appuntamento col medico, mentre il 16% ha annullato la sua richiesta.

Sono i numeri condivisi da Ausl, durante il recente incontro della Conferenza Territoriale Socio Sanitaria (Ctss) con le organizzazioni sindacali.

 

FINALMENTE TRASPARENZA

“Il sistema delle preliste permette, finalmente, di fare emergere gli invisibili che avevano bisogno di assistenza sanitaria, confermando la fondatezza delle nostre denunce. Informazioni che ora ci permetteranno di valutare i tempi di risposta di Ausl e di collaborare per dare un miglior servizio”. Così il segretario confederale di Cisl Emilia Centrale Andrea Sirianni, insieme alle categorie territoriali Cisl Fp (funzione pubblica) e Cisl Fnp (pensionati), commenta i dati, parlando di “una vera e propria bussola indispensabile per comprendere il bisogno sanitario della Comunità e per fornire risposte ai cittadini che hanno bisogno di curarsi”.

 

COME FUNZIONANO LE PRELISTE

La prelista scatta quando un paziente non riesce a prenotare la prestazione prescritta dal suo medico, a causa delle liste bloccate. In questo caso il cittadino si può rivolgere agli sportelli Cup, Cuptel e alle farmacie. Dopodiché il cittadino sarà chiamato per comunicargli l’appuntamento con lo specialista, rispettando le tempistiche. Viene risparmiata al paziente la iattura di dover chiamare più e più volte sperando di trovare posto e il cittadino viene catalogato in base all’ordine cronologico ed all’urgenza del suo problema. Ad esempio, l’84% dei reggiani inseriti in prelista ha un livello di urgenza stringente (30-60 giorni). Il 16% (1.841 casi) va a 120 giorni.

 

COSA CHIEDE CISL
Estendere le preliste anche alle visite di controllo (ora funzionano per le prime visite specialistiche), prenotabilità easy anche attraverso il fascicolo sanitario elettronico e una tutela maggiore per tutti i pazienti cronici e coloro che hanno bisogno di prestazioni programmabili: si punta, così, ad ottenere che non debbano più prenotare visite di volta in volta. Inoltre, Cisl Emilia Centrale invita Ausl “ad investire sempre più sui teleconsulti coi medici specialisti che l’Azienda ha attivato a sostegno dei medici di famiglia e dei loro pazienti. E’ una possibilità da non sprecare, questo strumento potrebbe aiutare a togliere pressione dagli ospedali, migliorando la sanità sul territorio. Non a caso, sono già migliaia le richieste arrivate dai medici di famiglia”.

NEL 2024 + 20% DI PRESTAZIONI RICHIESTE
Se le preliste aiutano i cittadini, Cisl chiede si aiutino i sanitari che devono smaltire le liste d’attesa. Del resto, Ausl Reggio prevede di erogare 1.670.000 prestazioni nel 2024, ben il 20% in più (279 mila prestazioni) rispetto allo scorso anno.
“Giudichiamo molto importante il via libera ad un tavolo di monitoraggio, che abbiamo ottenuto da Ausl e dalla Ctss. Sarà lo strumento dove verificare il funzionamento delle riorganizzazioni e l’andamento dei piani assunzionali fondamentali, perché se mancano professionisti o se quelli in servizio sono sovraccaricati il sistema non gira. Ogni riforma va fatta coinvolgendo e valorizzando il personale, rafforzando le assunzioni e pagando il giusto riconoscimento economico. Fronti sui quali Cisl Fp Emilia centrale è impegnata al massimo”, chiosa Sirianni.

 

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