Nella foto l’equipe che ha svolto l’intervento con in primo piano il dottor Sgura e il dottor Casari

Nei giorni scorsi presso l’Emodinamica del Policlinico di Modena è stato eseguito un delicato e raro intervento multidisciplinare che ha coinvolto l’Equipe di Emodinamica della Cardiologia, diretta dal prof. Giuseppe Boriani, e di Radiologia Interventistica, di cui è responsabile il dottor Cristian Caporali. L’intervento ha consentito di richiudere una fistola tra il circolo coronarico sinistro e il tronco dell’arteria polmonare su un paziente di 66 anni ricoverato per una sindrome coronarica acuta. Si è trattato di un caso molto raro, considerando che tale anomalia si presenta ogni 15.000 coronarografie, con una percentuale dello 0,1-0,2%, pari a un caso ogni 10 anni.

L’intervento, svolto nella sala di Emodinamica al IV piano del Policlinico, è durato 2 ore e ha visto coinvolte l’equipe di emodinamica (dott. Fabio Sgura, dott. Salvatore Arrotti) coadiuvati dai colleghi della radiologia interventistica del Policlinico di Modena (dott. Federico Casari, dott. Cristian Caporali), in collaborazione con l’intero staff infermieristico e con i tecnici di Radiologia.  Il paziente è stato dimesso dal Reparto di Cardiologia in terza giornata.

“Il paziente – spiega il dottor Fabio Sgura – è stato ricoverato per una sindrome coronarica acuta a carattere instabile. La coronarografia ha evidenziato una stenosi coronarica critica della coronaria destra, cioè una chiusura della coronaria che era stata già trattata con uno stent, il classico palloncino che serve a riaprire il vaso. La coronarografia, però, ha evidenziato un’anomalia congenita caratterizzata da una importante fistola artero-venosa, con diametro di 3,5 mm, posta tra la porzione prossimale del circolo coronarico sinistro e il tronco dell’arteria polmonare, (documentata anche da TC toracica), che provocava una importante ischemia confermata anche da un test funzionale. Il caso è stato discusso con il Cardiochirurgo di Hesperia Hospital (dr.  Alberto Albertini) che ha posto indicazione a un intervento percutaneo coronarico e non a un intervento cardiochirurgico. Pertanto, visto il complesso quadro clinico  si è deciso di chiudere la  fistola  coronarica-polmonare  con  tre spirali  di diametro compreso tra 3  e 5 mm in grado di assicurare il massimo risultato con la chiusura completa della comunicazione  tra l’arteria e la vena  Le  spirali hanno il compito di embolizzare  la comunicazione tra l’arteria e  la vena, sono molto  flessibili e creano un  loop in loop consente il riempimento completo del lume vascolare e la conseguente chiusura della fistola. L’esito della procedura è stato positivo e privo di complicazioni.”.

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