Qui si produce il 16% del latte italiano, con più di un milione di tonnellate di vaccino consegnato nel primo semestre del 2024 (+2,23% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). Siamo in Emilia-Romagna, terra di produzione di formaggi Dop; il più celebre, il Parmigiano Reggiano, ha visto nel 2023 una produzione totale di quasi 4 milioni di forme per 170 milioni di chilogrammi (l’89% in Emilia-Romagna, l’11% a Mantova).

Un settore, il lattiero caseario, di fondamentale importanza non solo per il territorio emiliano-romagnolo ma anche nazionale, verso cui la Regione ha rafforzato in questi anni il proprio sostegno, con l’obiettivo di innovarlo e renderlo più competitivo. Temi al centro del convegno in corso oggi a Reggio Emilia (Sala Grasselli, Camera di Commercio dell’Emilia), con la partecipazione di Alessio Mammi, assessore regionale all’Agricoltura. Titolo dell’incontro, “Il ruolo della Regione Emilia-Romagna nella valorizzazione del settore lattiero caseario: investimenti per la competitività dei territori e lo sviluppo delle comunità”. Presente anche Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.

“Oggi parliamo di un settore produttivo estremamente importante per l’economia non solo della nostra regione ma per l’Italia intera; un settore che crea posti di lavoro e incentiva lo sviluppo, e i cui prodotti sono noti a livello mondiale- ha ricordato Mammi-. Come Regione, in questi anni, abbiamo rafforzato il nostro impegno per la competitività dei territori, il cibo sano e di qualità, il nostro export e per puntare su processi produttivi sostenibili, per contribuire a vincere la sfida del cambiamento climatico. Risorse, quelle del Psr, per tutto il sistema agroindustriale dell’Emilia-Romagna, e dunque anche per il settore lattiero caseario, che è un autentico patrimonio sociale e culturale. Anche nella prossima programmazione- ha aggiunto l’assessore- avremo un occhio particolare per questo settore, che rappresenta il traino dei prodotti Dop e Igp della nostra regione e del Paese nel mondo”.

La Regione e il supporto agli investimenti del sistema agroindustriale

Uno dei principali obiettivi del Programma di sviluppo rurale (Psr) è l’accompagnamento delle imprese emiliano-romagnole nel percorso per “vincere”, in Italia e all’estero, la sfida della competitività. Nel periodo 2014-2022, i 408,6 milioni di euro complessivi concessi dalla Regione hanno prodotto investimenti per 972,5 milioni. Il numero di posti di lavoro creati dagli interventi del Psr è stimato in 1.943 Ula (unità lavorative per anno).

Le risorse del Psr hanno rappresentato un sostegno agli investimenti del sistema agricolo e agro-industriale e forestale per incoraggiare l’ammodernamento dei processi produttivi, l’organizzazione della filiera alimentare, le produzioni di qualità, il ricambio generazionale degli agricoltori, la diversificazione dell’attività agricola, l’accrescimento della formazione e delle professionalità, l’innovazione.

Il settore lattiero caseario: focus

Per quanto riguarda, nello specifico, il settore lattiero caseario, la Regione ha realizzato 15 bandi (di cui uno in approccio di filiera); 173 milioni di contributi concessi, che hanno visto 431 milioni di investimenti sviluppati. I beneficiari dei contributi sono stati 865: 315 a Reggio Emilia, 200 a Parma, 193 a Modena, 107 a Piacenza, 40 a Bologna, 5 a Ravenna, 3 a Rimini e uno a Forlì-Cesena e a Ferrara.

Diciannove i progetti di filiera finanziati nel settore, con gli obiettivi di migliorare l’efficienza energetica, idrica e digestione dei reflui del ciclo di produzione e di trasformazione; investire in innovazione e diversificazione delle produzioni in funzioni dei marcati; razionalizzare e potenziare la logistica; produrre e/o commercializzare prodotti con elevati caratteri distintivi.

Infine, per quanto riguarda i Gruppi operativi per l’innovazione, 3,2 milioni i contributi concessi,  per diciassette progetti finanziati nel settore e focalizzati su queste tematiche: preparazioni alimentari, allevamento di bestiame da latte, benessere animale, agricoltura biologica, riduzione gas a effetto serra, qualità delle produzioni lattiero-casearia, razza locale specialità tradizionale garantita, tracciabilità dei prodotti.

Parmigiano Reggiano Dop

La zona di produzione, condizionamento e confezionamento della Dop Parmigiano Reggiano è compresa nei territori delle province di Bologna alla sinistra del fiume Reno, Mantova alla destra del fiume Po, Modena, Parma e Reggio Emilia. Nel 2023 il quantitativo totale di Parmigiano Reggiano certificato ammonta quasi a 4 milioni di forme per 170 milioni di kg. (l’89% in Emilia-Romagna, l’11% a Mantova). Rispetto al 2022 si è registrata una lieve flessione delle forme prodotte, – 2%, dopo 15 anni di crescita.

Il valore alla produzione della Dop Parmigiano Reggiano, sempre in crescita negli ultimi 10 anni ad eccezione del 2020 (a causa dell’epidemia di Covid), ha raggiunto quota 1.720 milioni di euro, dato che rappresenta quasi l’intero valore alla produzione regionale per formaggi Dop, Igp e Stg, pari a 1.736 milioni di euro. Numeri, questi, che a livello nazionale pongono l’Emilia-Romagna prima tra le regioni italiane nel settore dei formaggi Dop, Igp e Stg.

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