Dal 4 maggio scorso era sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento all’ex compagna. Si tratta di un uomo di 53 anni che non ha mai accettato la decisione della vittima di interrompere la relazione, iniziando a manifestare un atteggiamento ossessivo e controllante nei confronti della stessa, assumendo condotte minacciose e persecutorie. Ogni volta che la incontrava, con cadenza quasi quotidiana, la tempestava di insulti e la minacciava di morte, interferendo nella sua vita con comportamenti petulanti e assillanti.

Gravi condotte persecutorie quelle compute dall’uomo, a seguito dei quali, al termine delle indagini, i carabinieri della tenenza di Scandiano hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia il 53enne, abitante in un comune del comprensorio ceramico, in ordine al reato di atti persecutori. La Procura della Repubblica preso il Tribunale di Reggio Emilia, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri della Tenenza di Scandiano ha  ottenuto dal GIP l’applicazione nei confronti dell’uomo della misura cautelare divieto di avvicinamento alla vittima, prescrivendogli di non avvicinarsi all’abitazione della donna e ai luoghi dalla medesima frequentati, mantenendo una distanza di 2000 metri e di non comunicare con qualsiasi mezzo e in qualsiasi modo con la persona offesa disponendo l’applicazione del braccialetto elettronico. Provvedimento di natura cautelare che agli inizi del mese di maggio scorso è stato eseguito dai carabinieri scandianesi.

A distanza di più di quattro mesi però, il 53enne, in diverse occasioni, ha violato la misura imposta, avvicinandosi senza motivo alla persona offesa, fino all’ultimo episodio in cui, nella notte dell’11 settembre intorno alle 5.00, l’operatore del 112 informava la pattuglia dei carabinieri di Scandiano della presenza del 53enne a poche decine di metri dall’abitazione dell’ex, ciò in ragione a quanto rilevato dal braccialetto elettronico. I militari scandianesi si portavano immediatamente sul posto, rimanendo in costante contatto con gli operatori della centrale operativa, che nel frattempo, seguendo il segnale gps dl braccialetto, informavano gli operanti degli spostamenti dell’uomo, riuscendo quindi a individuarlo. L’uomo alla vista dei militari fuggiva venendo però rincorso e bloccato dai carabinieri che alla luce della flagranza di reato lo arrestavano, trovandolo per di più in possesso di un cavatappi multiuso con lama che occultava nello zaino.

Gravi condotte, che hanno portato ad un aggravamento dell’attuale misura. La Procura reggiana il 13 settembre scorso, condividendo con le risultanze investigative dei carabinieri scandianesi ha ottenuto dal GIP l’ordinanza di aggravamento della misura cautelare, applicando, cumulativamente alla misura del divieto di avvicinamento e dell’allontanamento dalla casa familiare, la misura cautelare del divieto di dimora nel territorio di tutti i comuni della regione Emilia Romagna, imponendo al 53enne di accedervi senza l’autorizzazione del Giudice. Ieri i carabinieri della Tenenza di Scandiano, dopo aver ricevuto il provvedimento, vi hanno dato esecuzione.

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