È stata appositamente denominata San Rocco l’operazione antidroga congiuntamente svolta dai Carabinieri della Compagnia di Guastalla e dalla Polizia Locale dell’Unione Bassa Reggiana, sotto il coordinamento della Procura reggiana diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci, poiché la fiorente rete di spaccio di cocaina presuntivamente posta in piedi dal quintetto finito nei guai, aveva la base operativa proprio nell’omonima frazione San Rocco del comune di Guastalla.
All’alba di questa mattina, una quarantina tra Carabinieri di Guastalla e agenti della Polizia Locale dell’Unione Bassa reggiana, con l’ausilio delle unità cinofile K9 Argo dell’Unione Bassa Reggiana e K9 Victor dell’Unione Appennino reggiano, all’esito di una complessa attività investigativa antidroga hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Reggio Emilia su richiesta della Procura reggiana, concorde con gli esiti investigativi degli operanti, nei confronti di 4 cittadini nordafricani accusati a vario titolo del reato di concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Tre persone arrestate (un 35enne e un 27enne finiti in carcere e una 34enne ai domiciliari), un 38enne sottoposto alla misura cautelare non custodiale dell’obbligo di dimora nel comune di Guastalla di e obbligo presentazione alla P.G.: questi i numeri dell’attività di indagine, che ha permesso di fare luce su centinaia di cessioni di droga a favore di decine di clienti che avvenivano da almeno due anni non solo a Guastalla ma anche nei comuni di Novellara, Gualtieri e Bagnolo in Piano, tutti ricadenti nella cosiddetta bassa reggiana. I destinatari dei provvedimenti dell’ordinanza di custodia cautelare sono tutti domiciliati a Guastalla, centro della presunta attività illecita di cocaina. L’indagine prende spunto dalle segnalazioni di diversi cittadini che lamentavano una fiorente attività di spaccio che aveva fulcro proprio nella razione San Rocco di Guastalla e che portava la Polizia Locale dell’Unione Bassa reggiana a verificare la bontà delle segnalazioni riscontrate attraverso lo svolgimento di mirati servizi di osservazione. Congiuntamente ai carabinieri della compagnia di Guastalla si accertava che l’illecita attività era presuntivamente compiuta dagli odierni indagati che erano solito muoversi oltreché a piedi o in bicicletta anche per mezzo di alcune autovetture in loro disponibilità.
I riscontri ottenuti attraverso le indagini “tradizionali” venivano implementati attraverso attività tecniche di captazione grazie alla quale emergeva un fittissimo flusso telefonico avente per oggetto in via esclusiva la cessione di cocaina, Il linguaggio era criptico e venivano spesso utilizzate locuzioni quali “una/o grande – una/o piccola/o” oppure “una birra piccola – una birra grande”, dove la birra stando alle risultanze investigative era la cocaina. In posizione apicale vi era il 35enne che manteneva i contatti con i clienti, fissava gli appuntamenti e la quantità e il prezzo dello stupefacente. Nel corso delle indagini sono stati anche identificati decine di clienti che escussi dagli investigatori hanno fornito dichiarazioni che hanno corroborato il quadro investigativo emerso nei confronti dei 4 indagati tra cui una donna. La procura reggiana concordando con le risultanze investigative dei carabinieri della Compagnia di Guastala e degli agenti della Polizia Locale dell’Unione Bassa reggiana, all’esito dell’informativa di reato richiedeva ed otteneva dal GIP del tribunale di Reggio Emilia un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei 4 indagati che alle prime luci di oggi 2 ottobre 2024 è stata eseguita dagli operanti che hanno quindi posto fine a quella che secondo gli inquirenti era una fiorente attività di spaccio con introiti stimati nell’ordine di varie decine di migliaia di euro. Durante l’attività di esecuzione occultati all’interno dell’autovettura intestata alla donna sono stati rinvenuti e sequestrati 75 grammi di hascisc. Nel corso delle indagini numerosi clienti del quintetto sono stati segnalati in via amministrativa alla Prefettura di Reggio Emilia quali assuntori di sostanze stupefacenti. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine di consentire le valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.