Lezioni sospese e plessi chiusi in moltissimi istituti, da Vignola a Sassuolo, da Carpi a Modena, oltre a un partecipato presidio (circa 200 persone) sotto la Prefettura, con tanti interventi di lavoratori di tutti i comparti della Conoscenza (tra cui Università, Ricerca, Afam). Sempre a Modena alta adesione delle lavoratrici di Cresci@mo.

Esprime soddisfazione la Flc Cgil Modena, sindacato promotore della protesta su tutto il territorio nazionale.

“I lavoratori della Scuola non credono alla propaganda del Governo – attacca Claudio Riso, segretario Flc Cgil Modena – e oggi lo hanno dimostrato. I lavoratori chiedono salari degni e lavoro stabile, non bonus e mancette”.

“Nella scuola pubblica c’è un problema di carenza di organico sia tra i docenti che tra gli Ata (personale amministrativo, tecnico e ausiliario) – precisa Riso – e il Governo invece taglia 8.000 posti con la Legge di Stabilità. Nel 2024 è stato tagliato all’Università oltre mezzo miliardo di euro al Fondo di Finanziamento Ordinario, il fondo cioè che finanzia le spese per il personale e di funzionamento degli atenei. Un taglio che pregiudica la sostenibilità finanziaria e la tenuta del sistema universitario. Per l’università di Modena e Reggio Emilia parliamo di 4 milioni di euro in meno.

Abbiamo bisogno di una politica che investa nell’Istruzione pubblica e i lavoratori oggi lo hanno gridato a gran voce”, conclude Riso.

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