Foto Matteotti © Fondazione di studi storici “Filippo Turati”

Una mostra per raccontare gli anni bolognesi di Giacomo Matteotti e uno spettacolo teatrale per rileggere, attraverso le sue parole, l’impegno contro la violenza fascista e per i valori di libertà e democrazia. Sono gli appuntamenti con cui si chiude l’anno di celebrazioni per Matteotti, promosso dal Università di Bologna, Comune di Bologna e Fondazione Gramsci Emilia-Romagna nel centenario del suo rapimento e omicidio ad opera di una squadra fascista.

Il giorno centrale è il 7 novembre, anniversario della laurea di Giacomo Matteotti, con lode, in Giurisprudenza, proprio all’Università di Bologna. Il deputato socialista e antifascista è stato infatti uno studente dell’Alma Mater dal 1903 al 1907.

Giovedì 7 novembre (inaugurazione alle ore 16), al Museo Europeo degli Studenti – MEUS (via Zamboni, 33) apre la mostra “Di intelligenza eletta e di animo buono. Matteotti studente dell’Università di Bologna”. Curata da Patrizia Dogliani e da Mirko Grasso, la mostra ripercorre gli anni bolognesi di Giacomo Matteotti, attraverso carte e materiali principalmente provenienti dall’Archivio Storico dell’Alma Mater in due parti tematiche: “Matteotti studente universitario” e “Maestri e amici del periodo bolognese”. La parte finale dell’esposizione richiama invece, dalla particolare cornice universitaria, il contrasto tra Matteotti e Mussolini nel 1924. La mostra resterà visibile fino al 3 gennaio 2025.

Sempre giovedì 7 novembre, alle 18, nell’Aula Absidale di Santa Lucia (via de’ Chiari, 25/a), va in scena “Giacomo. Un intervento d’arte drammatica in ambito politico”, spettacolo del Teatro dei Borgia (ingresso libero) che vuole porre in risalto il discorso politico di Matteotti. Lo spettacolo mette a confronto due dei suoi interventi in Parlamento: quello del 31 gennaio 1921, in cui denuncia le connivenze tra le forze politiche borghesi e le squadracce fasciste, e quello del 30 maggio 1924, l’ultima seduta a cui Matteotti partecipò prima di essere assassinato, in cui contesta i risultati delle elezioni dell’aprile di quell’anno.

Questa tragedia, politica e antispettacolare, consiste nella riproposizione delle parole di Matteotti nella loro nuda e terrificante verità. Il lavoro – di Elena Cotugno e Gianpiero Borgia – invita a riflettere sul senso della militanza politica, sui diritti di cittadinanza, sulla possibilità di opporsi alla violenza fascista con il richiamo ai valori di libertà e democrazia, ma anche sul ruolo del teatro nella società, in un modo in cui gli ideali diventano opera d’arte.

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Dida: Fotografia di Matteotti scattata probabilmente nel giorno della laurea (7 novembre 1907) nel cortile dell’Istituto giuridico. © Fondazione di studi storici “Filippo Turati”

 

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