Quale alchimia ha fatto sì che  a un certo punto Parigi sia diventata una calamita per intellettuali, scrittori, musicisti e artisti venuti da ogni parte del mondo? È la domanda alla quale Jacopo Veneziani, storico dell’arte e divulgatore, risponderà mercoledì 20 novembre (ore 21) a L’Altro Teatro a Cadelbosco di Sopra con Parigi, spettacolo che racconta gli anni in cui la Ville Lumière fu lo scenario di incontri che hanno segnato l’arte del XX secolo, il luogo “dove bisognava essere per essere liberi” come scriveva Gertrude Stein.

La narrazione di questo spettacolo scritto da Jacopo Veneziani e Nicoletta Lazzari per la regia di Pietro Grandi, prende avvio a inizio secolo a Parigi, al tempo delle avanguardie. Entreremo negli atelier sgangherati di Montmartre e ci siederemo nelle terrasses dei caffè di Montparnasse per capire come nacquero i colori infuocati di Matisse, le forme scomposte di Picasso, le figure allungate di Modigliani. Ma incontreremo anche poeti e intellettuali del calibro di Max Jacob, Guillaume Apollinaire, Jean Cocteau e straordinarie protagoniste femminili della vita culturale e artistica di quegli anni magici, come Fernande Olivier (modella e amante di Picasso), Jeanne Hébuterne (musa e compagna di Modì, lei stessa pittrice), Gertrude Stein e Kiki de Montparnasse. Questa prima stagione cosmopolita fu interrotta però dalla Prima Guerra Mondiale, che come un colpo di spugna in breve cancellò il mondo al quale tutti loro sentivano ormai di appartenere.
Gli artisti e intellettuali francesi vennero arruolati, molti degli stranieri partirono volontari e altri abbandonarono la capitale. Che aria si respirava per le strade di Parigi in quei tragici anni? C’era ancora spazio per l’arte? Le prevendite online sono aperte su 2tickets.it

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